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In persone giovani e sane, la corsa potrebbe avere un effetto condroprotettivo

      

Una ricerca condotta presso l'Università Brigham Young University (Byu), un ateneo privato dello Utah, dimostra che i livelli di molecole pro-infiammatorie, dopo un allenamento di jogging, in realtà diminuiscono; insomma, correre potrebbe comportare una riduzione dell'infiammazione articolare.

Pubblicato sullo European Journal of Applied Physiology, il studio è stato coordinato da Robert Hyldahl, ricercatore esperto di fisiologia muscolo scheletrica, e ha coinvolto sei atleti amatoriali dai 18 ai 35 anni, di entrambi i sessi, a cui gli autori hanno misurato diversi marcatori di infiammazione prima e dopo una corsa di mezz'ora. In particolare, i ricercatori americani hanno verificato, analizzando il liquido sinoviale degli atleti, che le citochine GM-CSF and IL-15 hanno diminuito la loro concentrazione: la prima passata da una media di 10,7 a una di 6.2 pg / ml, la seconda da 6.7 a 4.3 pg / ml.   L'idea che la corsa su lunghe distanze faccia male alle ginocchia potrebbe essere un mito », commenta Matt Seeley, professore alla Byu e coautore dello studio. E Hyldahl ha aggiunto che «in individui giovani e in buona salute, l'esercizio favorisce la creazione di un ambiente antinfiammatorio che puo essere benefico sulla salute a lungo termine delle articolazioni. Lo studio evidenzia infatti un effetto condroprotettivo e suggerisce la possibilita che l'attivita fisica possa ritardare patologie degenerative come l'osteoartrosi>.L'esercizio si conferma dunque come una sorta di medicina preventiva, e hanno annunciato il loro prossimo obiettivo: verificare se gli stessi meccanismi benefici si manifestano anche in soggetti che hanno già avuto traumi alle ginocchia.

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